È la più piccola comunità della regione. Si trova alle estreme propaggini settentrionali del Matese e il suo territorio, prevalentemente collinare, è segnato dal corso del torrente Lorda, affluente del Volturno. I paesaggi incontaminati e la varietà di flora e fauna, soprattutto lungo il corso del Lorda, hanno elevato la zona a Riserva Naturale.

Il centro è raggiungibile solo attraverso la viabilità provinciale che da Longano e Sant’Agapito lo collega alla statale 85 Venafrana, alle porte di Isernia.

Le prime notizie su Castrum Piczutum risalgono all’età angioina quando erano i d’Evoli a governare queste terre; per tutto il Trecento il possedimento fu dei conti d’Isernia e anche tra il XV ed il XVI secolo i documenti fanno riferimento a una famiglia di Isernia, i d’Agostino che, per cessione dotale, lo trasmise ai di Blasis di Trivento. Anche dopo l’eversione feudale questo piccolo comune seguì le sorti del vicino capoluogo di provincia, incluso il fenomeno del brigantaggio che ebbe qui in Salvatore Fiocca da Longano e Pasquale Ciallella di Roccamandolfi i suoi più temuti esponenti. Nel 1807 fu accorpato al comune di Sant’Agapito ed inserito nel distretto di Isernia; nel 1815 riebbe la sua autonomia e fu trasferito al circondario di Cantalupo nel Sannio.

Il 5 febbraio si celebra la patrona Sant’Agata.

La Chiesa di Sant’Agata – L’Antica Residenza Baronale

Passeggiate naturalistiche

Vedi Isernia, Longano e Monteroduni

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