Roccamandolfi
Le prime notizie sull'esistenza del castello risalgono al 1195 e fanno riferimento all'assedio posto dalle truppe dell'imperatore Enrico VI al Conte di Molise Ruggero. Nonostante tali vicende, successivamente il castello ritornò nelle mani della famiglia di Ruggero. Nel 1223 fu distrutto per volere di Federico II di Svevia che aveva costretto Giuditta, figlia di Ruggero ad arrendersi. In seguito il Castello divenne rifugio di eretici e per questo motivo venne definitivamente raso al suolo per ordine di Carlo d'Angiò nel 1270. La struttura dell'antico castello segue le caratteristiche morfologiche del sito. Esso è stato costruito in alcuni punti sfruttando la roccia affiorante del monte che sovrasta l'abitato, e in altri riporti in terra che ne hanno delimitato il perimetro. La cortina attuale è delimitata da basse mura in conci ben squadrati e da cinque torri che occupano alcuni lati dell'insediamento fortificato e l'accesso al castello è reso possibile per la presenza di una rampa sul lato orientale retta da muri laterali. Essa immette in un ambiente rettangolare che presenta ad uno degli angoli una torre di controllo. A giudicare dalla presenza di altre cortine murarie, il castello doveva un tempo possedere numerosi altri ambienti. La parte meglio conservata è quella disposta sul lato meridionale, dove si può notare un tipo di muratura con consistenti quantità di malta cementizia impiegata per ovviare alla ridotta dimensione dei conci in pietra. Lo studio condotto dal prof. L.Marino ha consentito di mettere in evidenza alcuni problemi legati alla conservazione del bene. Il castello può essere considerato in alcuni punti allo stato di rudere. Esso ha subito nel tempo una lenta ma graduale opera di erosione che ne ha irrimediabilmente modificato l'aspetto. Attualmente il Comune di Roccamandolfi, proprietario del bene, sta effettuando una serie di interventi finalizzati ad un completo restauro del monumento per una sua futura fruibilità, comprese indagini archeologiche, che costituiscono un intervento-pilota in questo ambito nel territorio molisano.
FONTE: "Castelli e Fortificazioni del Molise" pubblicazione a cura dell'IRESMO