Isernia Turismo
Area Naturale Torrente Lorda
Categoria : Riserve Naturali e Oasi


Area Naturale Torrente Lorda

Le limpide acque del torrente Lorda hanno origini pochi chilometri al di sopra dell’abitato di Castelpizzuto e poco dopo vanno ad arricchire in modo considerevole la portata del Volturno.
Il tratto interessato dall’Area Naturale del Torrente Lorda, in linea indicativa parte al di sotto dell’abitato di Sant’Agapito e risale il corso del fiume sino alle prime case di Longano sviluppandosi per oltre tre chilometri.
L’Area, che interessa le zone sulle due sponde con una larghezza variabile a seconda delle caratteristiche del territorio e della valenza ambientale, ha una superficie di circa 70 ha.
Un’asta fluviale questa del torrente Lorda, con acque che scorrono durante tutto l’anno, in cui la presenza umana nei tempi passati è stata discreta e ne ha lasciato intatto il fascino ed il paesaggio. Un ambiente vario, a tratti suggestivo e selvaggio con ripide pareti a strapiombo alte anche più di un centinaio di metri, a volte con versanti più dolci e ricoperti da folta vegetazione. Un manto boscoso integro in cui convivono boschi misti di roverella, carpino, ornelli, aceri, qualche longeva pianta di castagno, corbezzolo e salendo in quota anche il faggio.
Un corso d’acqua con caratteristiche peculiari, con salti e scivoli, e con tratti in cui le acque limpide e trasparenti si placano soffermandosi in profonde pozze nelle rocce.
Lo spettacolo  che si presenta è quello di un ambiente intatto ed emozionante, con il fiume che scorre a tratti fra ripide pareti di roccia grigia o rossastra su cui spiccano le macchie di verde scuro dei gruppi di lecci sempreverdi, a volte fra versanti ricoperti di muschio ed edera.

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Un ambiente nel complesso facilmente fruibile che offre la soddisfazione di poter camminare per lunghi tratti nell’acqua, sensazione piacevole nelle calde giornate estive.
Una fascia fluviale abbastanza lunga che si incunea verso i monti del Matese e che non risulta frammentata da viabilità o altri manufatti che ne spezzino la continuità, non solo visiva, dell’habitat con un’ininterrotta vegetazione ripariale costituita da onti e salici.
Il paesaggio e gli habitat risultano integri favorendo così la conservazione degli scenari, della fauna, delle specie vegetali.
E’ una realtà ambientale che si presenta con una bellezza intatta, con luoghi di aspetto selvaggio dominante, un vero corridoio ecologico, una riserva biogenetica di alto valore.
Lungo il corso del fiume solo qualche centralina idroelettrica e numerosi e antichi mulini ad acqua, ormai abbandonati, a poca distanza uno dall’altro, che sfruttavano le acque con piccole canalizzazioni in terra battuta o con canalizzazioni su caratteristici archi in pietrame, costituiscono un notevole patrimonio di archeologia industriale che ha attirato l’attenzione delle amministrazioni comunali con interventi e proposte di recupero. Tracce del passato sono i tratti della cinta megalitica di epoca sannitica sull’estremità del colle Montelungo che guarda verso la Valle del Volturno e di Isernia, i resti del castello medioevale, sulla punta opposta del lungo crinale, che dominano l’abitato di Longano, la maschera in bronzo del periodo preitalico.
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Ambiente ricco di piccoli mammiferi, il riccio, il ghiro, la donnola e la faina, il tasso, la volpe, per i volatili oltre ai merli, verzellini, verdoni, sono presenti anche coppie di rigogolo e di picchio. I rapaci trovano rifugio fra le inaccessibili e alte pareti rocciose dove riescono a nidificare. Ultimamente è possibile osservare anche qualche airone cinerino.
Nelle acque la popolazione ittica è composta oltre che da ciprinidi, barbi, cavedano, rovella, alborella, vairone, anche da anguille, la trota trova un ambiente adatto ed è possibile intravedere anche qualche lampreda di ruscello. Non mancano anche le salamandre e la natrice dal collare.
Dal punto di vista escursionistico l’area offre un buon numero di itinerari di facile percorrenza ma anche tracciati più impegnativi che si inerpicano lungo i versanti più ripidi utilizzando cengie e stretti passaggi su pareti a picco e con notevoli scorci panoramici.
Allo stato attuale esistono una serie di sentieri che si sviluppano lungo entrambe le sponde fra folta vegetazione idrofila e lungo i quali si incontrano numerose sorgenti con acque zampillanti da rocce delle quali se ne può apprezzare la freschezza.

(Pubblicazione a cura di Italia Nostra – sezione di Isernia)