Sentiero Naturalistico RIO SECCO
Inclusa nella zona Sic La Montagnola, la zona si presenta con caratteristiche ambientali diverse; il selvaggio vallone Vallefredda caratterizza l’aspetto dell’area che presenta habitat diversi: imboschimenti di conifere e macchie di boschi cedui, ripide pareti rocciose ne delimitano il corso, dolci declivi a prato pascolo sui versanti dei colli sono il paradiso per le farfalle, vegetazione idrofila sul fondo del vallone. L’area fa parte della riserva LIPU ed il tracciato prevede una escursione “full immersion” nel verde con un percorso semplice ed accessibile a tutti.
TESTIMONIANZE
Poco conosciuti, ma di valore per ricostruire le vicende storiche del periodo preromano dell’area, i resti della base di una struttura edilizia, forse un tempietto di epoca sannita, sono visibili su un piccolo colle. Sul versante di Colle Palomba, testimonianze della vita quotidiana agro-pastorale, sono i ricoveri in pietrame a secco dalla forma di piccoli trulli che servivano da rifugio momentaneo.
PERCORSO
Percorribile in ogni stagione, di grande fascino, ben segnalato nel tratto che interessa l’Area LIPU e di particolare interesse educativo per la presenza di belle tabelle che illustrano l’avifauna presente. Seguendo il tracciato ben segnalato, il percorso corre parallelo al Vallone Valle Fredda salendo dolcemente su traccia su traccia carrabile erbosa. Ai margini i pannelli ben illustrati. Il sentiero segnato termina dopo circa due chilometri fra i prati; a destra è possibile scorgere la sagoma di un ricovero in pietrame. Salendo a sinistra su un pendio erboso del Colle Piana Palomba, quota 1102 m slm, la visione inizia ad aprirsi verso i monti del Matese. Si prosegue sul crinale in direzione nord verso la cima dell’altura incontrando altri “trulli” e, seguendo nei prati la traccia del metanodotto, si raggiunge la cima; poco oltre è Colle della Macchia (m 1165 slm) ed il colle La Procella.L’ampia visione abbraccia una vasta veduta panoramica che si articola dal Matese alle Mainarde. Si prosegue per pista erbosa verso i resti del tempietto e quindi ci si incammina verso la Fonte Valle Fredda. Dalla parte opposta della strada, ove è l’opera di captazione, ci si inoltra lungo il sentierino erboso e poco dopo lo si abbandona, girando sulla destra, per ritornare al punto in cui terminava il tracciato segnato della LIPU. Si ridiscende per coche centinaia di metri per poi voltare sulla destra percorrendo i prati di Piana Palomba sino ad incontrare un tracciato che conduce al punto di partenza.
(Fonte: pubblicazione a cura di Claudio Di Cerbo)