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Madonna delle Grazie
Categoria : Poggio Sannita

MADONNA DELLE GRAZIE

Chiesa fondata dal feudatario Giovanni de Raho (1587-1592) e quindi presumibilmente intorno al 1590. Già nel 1615 minacciava di andare in rovina e veniva restaurata da Giovanni Paolo Simiele per devozione verso la Vergine. La Chiesa, a tre piccole navate, è situata fuori paese. In origine doveva essere ad una sola navata e le navate laterali sono state aggiunte in seguito per sostenere quella centrale.Nel 1689 il vescovo di Trivento la interdiceva per tre mesi, in quanto si dovevano ripare il tetto, gli altari, le pareti e parte del pavimento.Nel 1691 la Chiesa rischia ancora l'interdizione e nel 1709 la si ritrova sotto patronato dell' "Università" di Caccavone.Nel 1720, dopo la distruzione della Chiesa di S. Vittoria, a causa del terremoto che sconvolse la Diocesi di Trivento, funge per circa 5 anni da Chiesa Parrocchiale e qui vi viene allocata la statua di Santa Vittoria, di scuola napoletana fine '500. Nella visita pastorale del 17 giugno 1845, la Chiesa risulta restaurata nella navata centrale, ma non in quelle laterali, che dovranno essere restaurate entro due mesi pena l'interdizione. Il 6 dicembre 1845 la stessa viene riaperta al culto e l'altare riconsacrato con la deposizione della pietra di dedicazione denominata "Sacra lapide". Il portico e i contrafforti, posticci, sono stati aggiunti nel corso del '900. I rifacimenti successivi ne hanno modificato la struttura, che non conserva elementi artistico-architettonici notevoli. Probabilmente, oggi nascosta, vi è una cripta sottostante o un ossario ricoperto, come usanza dell'epoca. Vi si conserva la statua del '600 della Madonna delle Grazie, mentre la statua di S. Vittoria conservatavi fino al 2002 oggi è stata ricollocata nella Chiesa Parrocchiale. E' meta di pellegrinaggio il 25 marzo, Annunciazione del Signore, giorno in cui una tradizione (o meglio una superstizione poggese, ormai desueta), vuole che vi si rechino, passando per i campi spinati, i giovani fanciulli, per prevenire l'ernia.

FONTE: Alto Molise, territorio e risorse insediative. Mario Coletta