Scapoli
Scapoli sorse nel IX secolo d.C. e seguì le vicissitudini della vicina abbazia di San Vincenzo al Volturno. Il vecchio nucleo del borgo medioevale ancora oggi presenta un tessuto urbanistico di notevole interesse, il cui elemento caratterizzante è senza dubbio il palazzo marchesale dei Battiloro. Questa costruzione presenta le mura scarpate a strapiombo sulla roccia affiorante che costituivano le fondamenta del castello di Scapoli, successivamente trasformato in dimora residenziale. Di particolare interesse all'interno del palazzo è uno scalone interno che conduceva ai sotterranei e un grande camino in pietra nei locali delle cucine. L'ultimo esponente della famiglia Battiloro, proprietario del palazzo, negli anni sessanta lo ha ceduto ai Cavalieri dell'Ordine di Malta e recentemente è stato acquistato da privati. Dall'androne antistante l'ingresso principale del palazzo chiamato "Sporto", si intraprende il "cammino di ronda" percorso che segue a 360° il profilo della roccia sulla quale sorge il borgo di Scapoli. Dallo "Sporto" si prosegue per la stradina "Scarupato", passaggio coperto da travi di legno secolare, sulla sinistra piccoli portoncini di fondaci si alternano ad anguste finestrelle, mentre sulla destra aperture con arco a tutto sesto formano una sorta di soggetta dalla quale si può ammirare il paese sottostante. Procedendo dritti fino alla "Portella", la strada si fa più ampia e da un muretto è possibile vedere il Monte Azione di Rocchetta, i suggestivi ruderi di Rocchetta Vecchia, la fertile piana di Rocchetta Nuova. A questo punto il Cammino di ronda si ripiega su se stesso, conducendo alle "Meriche": questo è il punto più suggestivo della passeggiata, in quanto sull'orizzonte si stagliano le cime di Monte Marrone e di Monte Mare appartenenti alla catena delle Mainarde. Proseguendo per le "Meriche" la stradina si fa sempre più stretta e conduce ad un ingresso secondario del palazzo Battiloro, segnando anche il termine di questa passeggiata panoramica.
FONTE: "Castelli e Fortificazioni del Molise" pubblicazione a cura dell'IRESMO
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