Carpinone
Il castello di Carpinone, sorto al X secolo a picco sul fiume Carpìno, fu raso al suolo ad opera di Federico II di Svevia nel 1223, dopo la definitiva sconfitta di Tommaso di Celano. Successivamente, ricostruito nel XIV secolo per volere della famiglia D'Evoli, nel 1400 fu ampliato ed arricchito dal condottiero Giacomo Caldora e dopo di lui dal figlio Antonio che prescelse il castello come sua abituale dimora. La battaglia di Sessano del 1442 per conto degli Angioini, segnò il declino dei Caldora e portò il re aragonese Alfonso I tra gli spalti del maniero. Il re mostrò di apprezzare molto il valore del capitano Antonio Caldora, nel cui castello fu ospite la sera stessa della battaglia e non volle privarlo dei suoi beni. La dimora baronale del 1500, come descrive il Parrella, spesso ospitava i convenuti ai vari tornei di caccia con il falcone. Danneggiato dai terremoti del 1456 e del 1805, attualmente il castello si presenta con una pianta a pentagono irregolare, dominato da un frontale merlato tra le due torri cilindriche che s'affacciano sull'abitato e che seguono l'andamento del suolo roccioso. Le famiglie feudatarie che abitarono il castello Caldora furono i Pandone, i Carafa, i Quadra, i De Regina, i Ceva Grimaldi e i De Riso. Recentemente l'edificio è stato restaurato e modificato, soprattutto nella divisione degli spazi interni, dai privati che vi risiedono.
FONTE: "Castelli e Fortificazioni del Molise" pubblicazione a cura dell'IRESMO
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