Il Giacimento Paleolitico di Isernia "La Pineta"
Un’esondazione del fiume ricopre queste prime testimonianze con una spessa coltre di limo di origine lacustre. Al di sopra del limo, i preistorici tornano presto ad insediarsi, lasciando altre tracce del loro passaggio.
Questa volta è una colata di fango vulcanico a ricoprire tutto, sigillando i preziosi reperti e preservandoli dalla distruzione. I cristalli di sanidino e di biotite presenti in questi sedimenti di origine vulcanica possono essere datati col metodo Potassio/Argon, indicando un’età di 736.000 anni +/- 40.000. I preistorici tornano una terza volta nell’area, insediandosi al di sopra dei sedimenti vulcanici, abbandonando numerosi manufatti litici, ricavati da selce e da calcare e da alcuni resti osteologici di dimensioni per lo più ridotte. Ancora una volta le testimonianze vengono sigillate dall’accumulo di nuovi sedimenti di origine fluviale.
Una quarta fase del popolamento della zona è documentata nell’area più meridionale del giacimento e si presenta caratterizzata da una fortissima concentrazione di manufatti, ricavati esclusivamente da selce e da scarsi resti osteologici di piccole dimensioni. Quest’ultimo gruppo di testimonianze si è rilavato di un interesse particolare, sia per la probabile presenza di tracce dell’uso del fuoco (le più antiche finora documentate al mondo), sia per l’ eccezionale affidabilità delle condizioni di giacitura dei reperti, che non sembrano aver subito nessun fenomeno di disturbo “postdeposizionale”: sono di aspetto freschissimo, fortemente concentrati in un’area delimitata e rimontano spesso fra di loro.
Non è semplice stabilire precisamente quale intervallo di tempo sia intercorso fra le quattro diverse fasi del popolamento paleolitico della zona: le caratteristiche dei sedimenti che vi si interpongono, che possono essersi accumulati anche in tempi rapidissimi, la costante presenza degli stessi tipi di faune e le forti analogie che caratterizzano i quattro gruppi di manufatti litici, lasciano pensare che si sia trattato di tempi particolarmente brevi (il che potrebbe significare da qualche mese a qualche secolo).
Fonte: L’ITINERANTE Periodico dell’Isernia Camper Club N. 9 del 1995
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