La Pezzata, vale a dire la sagra della pecora bollita con erbe aromatiche e dell’agnello alla brace, è l’emblema della tradizione pastorale di Capracotta e dell’alto Molise; essa si tiene annualmente la prima domenica di agosto nella splendida cornice del pianoro di Prato Gentile.
L'origine di questa pietanza risale ai giorni in cui la transumanza tra le montagne dell'Alto Molise ed il tavoliere delle Puglie era pratica comune.
Accadeva talvolta che nel guadare un fiume o nell'attraversare un punto più impervio, qualche animale si azzoppasse e non fosse più in grado di proseguire il viaggio. Diventava irrimediabilmente allora la cena dei pastori che potevano cucinarlo, dopo averlo "depezzato", con le poche cose disponibili ad una carovana in viaggio.
La Pezzata da piatto semplice e “di emergenza”, a partire dagli anni '60 - quando l'Amministrazione Comunale di Capracotta pensò di organizzare una sagra che potesse far conoscere a tutto il Molise ed anche oltre, un piatto tipico capracottese la cui ricetta rispecchiava le radici e le origini di quel popolo di pastori – è divenuta una prelibatezza per buongustai.
Ingrediente fondamentale è ovviamente la carne di pecora che acquista il suo gusto particolare grazie ai pascoli d'altura quantitativamente meno ricchi dei corrispondenti di pianura, ma qualitativamente molto più nutrienti. La carne viene cotta in grandi paioli riempiti d'acqua e la prima operazione da eseguire è la "schiumatura", ovvero l'eliminazione del grasso in eccesso venuto a galla a seguito della cottura, successivamente si aggiunge sale e qualche patata (anche con la buccia) che continua ad assorbire il grasso rilasciato durante la lunga cottura (almeno 4 ore) e qualche pomodoro per dare colore al brodo senza renderlo, però, troppo rosso.
Questa è la ricetta base. Variazioni sul tema contemplano l'aggiunta di altri odori come sedano, carote, cipolle e un pizzico di peperoncino.
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