Il Castello di Venafro - Approfondimento
Il restauro completato della stanza sottoposta al loggiato permette di avere una idea chiara della tecnica adoperata e dei valori cromatici, oltre che compositivi, delle pitture, il cui autore probabilmente resterà sconosciuto. Si tratta di una tecnica mista, eseguita con il metodo dello stiacciato, cioè mediante la creazione di figure a rilievo schiacciato, realizzate in modo da esaltarne l’effetto volumetrico. E’ particolarmente interessante, nella stanza attigua al salone, l’immagine caricaturale di un personaggio dal costume orientale, con pantaloni larghi e copricapo a zucchetto con alta piuma, nell’atto di suonare una zampogna. Questo strumento musicale era già largamente conosciuto nella Valle del Volturno, come dimostra anche un affresco del secolo precedente nella chiesa di San Michele di Roccaravindola e probabilmente era usato anche nei momenti di pausa dei lavori al castello. Ugualmente singolari sono le tante rappresentazioni di caravelle, come quella che è venuta fuori nella parete della stanza che è di fronte al loggiato, o di barchette, come quelle nello sguincio della finestra della stanza sottostante il medesimo loggiato. In quest’ultimo ambiente sono rappresentati, sulle quattro pareti, altrettanti cavalli in grandezza naturale ed in posizione ferma. Sono tutti bardati con sella e finimenti da passeggio, compreso il morso. Ognuno è segnato con il marchio dei Pandone, costituito da un quadrato ruotato di 45 gradi con una piccola croce sul vertice ed una grande H al centro che ricorda l’iniziale di Henricus. Per ciascuno una epigrafe riporta il nome, la razza e le caratteristiche.
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