SANTA MARIA ASSUNTA
Santa Maria Assunta è la chiesa principale, si trova in Via Duomo. E' stata costruita attorno al 1493, ma i lavori vennero interrotti perché serviva come cimitero. Con l'avvento di Napoleone, che introdusse in Italia l'uso dei cimiteri, vennero ripresi i lavori per il completamento della chiesa ad opera dei fratelli Celli Antonio ed Enrico. La chiesa potè definirsi completa nei lavori solo nel 1891. Si divide in tre navate: la centrale misura 28x12x8 m., le due laterali misurano 28x4x6 m.. L'altare maggiore è adorno di un parato di ottone dorato, dono del principe Francesco Caracciolo Stella, l'altare di S. Antonio è in pietra antica di Sicilia, oggi introvabile. Grande pregio ha l'organo esistente nella chiesa, conservato in ottimo stato. Costruito nel 1700 da orefici e organai di Miranda, è dotato di canne bagnate in oro, zinco e rame. La prima campana fu costruita per ordine dell'arciprete Franceschelli, il quale raccolse, tra la popolazione di Miranda, l'oro e il ferro necessario per la costruzione. Durante il secondo conflitto mondiale, il governo volle impadronirsi della campana per finanziare le operazioni belliche, ma i mirandesi si ribellarono al podestà fascista. Inutilmente però, perché questi, dopo che le acque si furono calmate, riuscì di notte a rubare la campana. La cappella di S. Lucia, che si eleva sulle Coste Grandi, ha una storia a parte. Questo posto veniva frequentato dai pastori che pascolavano le mandrie. Uno di essi era un giovane vedovo che portò con sé la figlia ed un rozzo quadro (raffigurante S. Lucia). I due dimorarono in una grotta conservandolo. Nel posto regnò la pace fino a quando essa venne violata dalle scorrerie dei briganti. Così il pastore fu costretto a fuggire con la figlia, abbandonando il quadro nella grotta. Da allora i pastori non frequentarono più il luogo per diversi decenni ed il tempo cancellò il ricordo di quanto accaduto. Man mano la montagna ricominciò ad essere popolata da greggi e pastori; così un giorno una pastorella, colta da un temporale, vide una luce abbagliante provenire dalla grotta: era il quadro di S. Lucia. Impaurita, la pastorella corse in paese e narrò l'accaduto. I paesani increduli furono guidati dalla fanciulla alla grotta e videro anch'essi la luce abbagliante. Raccolto allora il quadro, la folla dei paesani prese la via del ritorno; giunta ad un pianoro (da dove si poteva scorgere Miranda) si inginocchiò per pregare la santa, il cui quadro nel frattempo si era notevolmente appesantito. Solo dopo il suono delle campane fu possibile sollevare il quadro e proseguire il cammino verso il paese. Nei pressi della grotta, subito dopo questo evento, fu eretto un tabernacolo che venne poi sostituito dall'attuale cappella, dove è custodito il quadro di S. Lucia.
FONTE: Sito del Comune