PROVINCIA A PARTE
L’autonomia provinciale arriva nel 1806 con la legge n. 189 del 27 settembre che all'articolo 2 recitava: «Il Contado di Molise è separato dalla Provincia di Capitanata, e formerà una Provincia a parte.» La via ormai era segnata, ma tutta da percorrere e non senza difficoltà. La legge 189 era stata sicuramente figlia del decisionismo napoleonico, ma a portare acqua al mulino aveva contribuito il riformismo nato dall'insegnamento di Genovesi e di Vico, presente nel Contado con nomi noti - Vincenzo Cuoco, Giuseppe Maria Galanti, Francesco Longano - alla guida di gruppi vivaci sviluppatisi in più centri: da Casacalenda a Civitacampomarano, da Lupara a Baranello, per citarne alcuni. La stessa transumanza, divenuta fenomeno di massa con scambi interregionali dall'Aquila a Taranto e dalla costa adriatica al Matese, non era estranea ai cambiamenti culturali in cui veniva a collocarsi la nuova realtà politica e amministrativa. Si trattava comunque di un primo successo che poneva fine ad lungo periodo di medievalismo ricorrente, anche se dal futuro tutto da costruire. Nel 1811 alla nuova provincia molisana vennero aggiunti il Distretto di Larino, tolto alla Capitanata, e il Circondario di Agnone. Più tardi, nel 1861, fu la volta dei Circondari di Pontelandolfo, S. Croce, Colle e Baselice a transitare dal Molise alla provincia di Benevento; in compenso il Molise ricevette i Circondari di Venafro e di Castellone, sottratti a Terra di Lavoro.
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