LE FORTIFICAZIONI E LE GUERRE
Nel IV sec. a.C. i Sanniti avevano raggiunto un elevato grado di organizzazione ed erano ormai una potenza con cui Roma sottoscriveva patti tra eguali: nel 354 a.C. Roma e Sannio sottoscrissero un patto in cui si individuava il fiume Liri quale confine tra le due aree d'influenza.
Le due parti continuarono comunque a controllarsi, probabilmente motivate da analogo spirito di potenza, come si evince leggendo Livio (5.23.9): «...decidiamo con le armi se il dominio sull'Italia debbano averlo i Sanniti o i Romani.»
Non è un caso, quindi, se proprio nel IV secolo a.C. i Pentri, nerbo di tutte le genti sannitiche, misero su una rete di fortificazioni a copertura dell'intero loro territorio (attuale Molise interno). Si tratta di cinte murarie di vetta disposte strategicamente, finalizzate alla difesa e costruite nel IV secolo a.C., alla vigilia dello scontro con Roma.
Gli eventi forse ne spiegano meglio la nascita perché la guerra tra Roma e i Sanniti scoppiò nel 343 a.C., e per 50 anni si contarono tre lunghi scontri, sanguinosi e devastanti, noti nei testi di storia come "Guerre sannitiche", conclusisi con alterne vicende. Nella seconda guerra, conclusasi nel 304 a.C., si ebbe l'episodio delle Forche Caudine (321), molto umiliante per i Romani, che però si rifecero presto penetrando nel Sannio attraverso il beneventano. Vi fu pace, ma ad alto costo per i Sanniti, che videro sfumare per sempre il sogno di dominio sulla Valle del Liri e sulla costa tirrenica. Non solo. Roma mise in atto un puntuale progetto di accerchiamento conclusosi con l'Alleanza degli Apulli e dei Lucani, operazione che vide i Sanniti completamente isolati.
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