LE ORIGINI E L’ORGANIZZAZIONE
Il primo Molise si chiamava Safina e la sua origine rimanda ad emigranti venuti dalla Sabina, dove sovrappopolazione e calamità naturali e umane avevano reso la vita impossibile.
La prima carovana di settemila giovani lasciò l'alta Sabina, nel-la zona attuale di Antrodoco e Cittaducale (Rieti), risalì IL bacino del fiume Salto, superò il Fucino e scese per la zona dell'odierna Alfedena fino a giungere ad oriente del Matese. Qui, alle falde del massiccio montuoso, l'acqua delle sorgenti del Biferno e i pascoli delle alture convinsero i nuovi arrivati a fermarsi e a programmare la nuova dimora. Secondo alcuni autori latini, queste migrazioni erano legate a consacrazioni fatte a Marte, allora dio della forza vitale, che le proteggeva con la guida di animali a lui sacri e personaggi mitici. Così, mentre i Lucani e gli Irpini furono guidati da un lupo e i Piceni dal picchio, i Sabini ebbero il bue sacro e il mitico bovaro Cominio Castronio. In realtà l'episodio si inquadra nelle migrazioni che tra VI e V secolo a.C. si ebbero nell'Appennino centro-meridionale con partenza in primavera sotto la denominazione di Ver sacrum (primavera sacra).
Nei pressi delle sorgenti del Biferno i nuovi arrivati eressero le loro dimore, estendendo presto il dominio all'area dell'attuale Molise interno, che denominarono Safina touta, da saf-, risalente alla radice indoeuropea sabh-, evoluta in saf- nei dialetti osco-umbri e in sab- (Sabini, Sabelli, Samnites) nel dialetti latini.
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