“Nel novero degli itinerari in libertà, la provincia di Isernia e l’Alto Molise sono fra le mete più invitanti per chi cerca luoghi estranei al turismo di massa, spontaneamente accoglienti e ancora capaci di offrire rapporti e ritmi di vita a misura d’uomo. Siamo andati a cercarne le piccole e grandi bellezze, la serena atmosfera, le tradizioni dell’artigianato e della gastronomia, e abbiamo trovato più di una sorpresa”.
È quanto scrive Emilio Dati, redattore della rivista PleinAir che, con una tiratura di 90.000 copie mensili, è il periodico più acquistato dagli amanti del turismo secondo natura e in mobilità.
Il titolo dell’articolo, pubblicato sul numero di questo mese di giugno, è “La botte piccola” proprio a voler sottolineare le dimensioni di una terra così piccola dal punto di vista dell’estensione geografica e per numero di abitanti, ma tanto grande per il valore delle sue peculiarità storico, artistiche e naturalistiche.
“Una terra quasi incontaminata, scarsamente popolata, ricca di montagne e colline tappezzate di verde, dov’è ancor possibile apprezzare i valori semplici della buona cucina, dell’ospitalità e del turismo all’aria aperta senza dover sottostare ad alcun tipo di vincolo”.
Così l’incipit di un corposo articolo distribuito su cinque pagine e arricchito da un suggestivo corredo fotografico. Poi il via ad un percorso che comprende in lungo e in largo i più bei centri della Provincia di Isernia.
Si parte proprio dal capoluogo pentro e dal suo insediamento preistorico di ‘Isernia La Pineta’, poi si ridiscende il centro storico alla scoperta di piazze, chiese, palazzotti nobiliari e il pregiato artigianato a tombolo. Lasciata Isernia, la tappa successiva è il Santuario della Madonna dell’Addolorata di Castelpetroso, co-patrona della regione Molise assieme a San Pietro Celestino che, la tradizione, vuole sia nato proprio ad Isernia. D’obbligo un passaggio nella frazione di Santa Maria del Molise, Sant’Angelo in Grotte, dove la cripta della chiesa di San Pietro conserva degli autentici tesori affrescati sulle pareti. Segue Macchiagodena, Frosolone e poi si procede “sempre più in alto”, come scrive Dati, verso Civitanova del Sannio, Pescolanciano, Carovilli, Pietrabbondante con il suo complesso archeologico di origini sannitiche, Vastogirardi e il suo originalissimo borgo incastellato. Tappa imprescindibile è anche la Riserva Statale di Montedimezzo, uno dei quattro siti Mab (Man and Biosphere) dell’Unesco in Italia. Subito dopo è la volta di San Pietro Avellana; poi Capracotta e, infine, Pescopennataro che vanta un’antica tradizione di scalpellini.
“Sono orgoglioso di appartenere a questa terra – ha commentato il Presidente Luigi Mazzuto nel leggere l’articolo –. Abbiamo un’offerta turistica variegata e in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipo di visitatore. Dalla natura, all’archeologica, dall’enogastronomia all’artigianato locale. Con l’articolo che questo mese appare su PleinAir aggiungiamo un altro tassello ad un’azione che questa Amministrazione sta mettendo in campo per lanciare il territorio provinciale dal punto di vista turistico. I risultati finora sono incoraggianti e ci stimolano a continuare in questa direzione”.