Un convegno dal profilo altamente scientifico si è svolto ad Isernia nell’Aula Magna dell’Università di Via Mazzini. Organizzato dal Comune di Colli a Volturno e dall’Osservatorio Ambientale permanente della Biodiversità, attivo ormai da più di un anno nei territori di Colli e nei cinque comuni del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Filignano, Scapoli, Pizzone, Castel San Vincenzo e Rocchetta al Volturno).
Ad illustrare le attività del centro nel corso dell’incontro Gianfranco Visco, Coordinatore dell’Osservatorio di Colli a Volturno: “L’Osservatorio della Biodiversità – ha dichiarato Visco – è stato realizzato nell’ambito del progetto ‘Il monitoraggio delle modifiche floro-faunistiche stanziali in relazione alla sismicità della catena delle Mainarde e della biodiversità’, gestito da un partenariato che include diversi soggetti, tra cui Istituzioni locali e regionali, autorevoli Enti scientifici e docenti dell’Università degli Studi del Molise. Gli Obiettivi dell’Osservatorio della Biodiversità di Colli sono: conoscere le diverse componenti della biodiversità del Parco; attivare un sistema di monitoraggio delle diverse componenti della biodiversità; supportare le decisioni nella pianificazione, programmazione e gestione territoriale e ambientale del Parco; divulgare per contribuire all’informazione, alla sensibilizzazione e all’educazione delle collettività locali sui temi della biodiversità”.
Diversi gli esperti intervenuti nel corso del convegno, affidato alla conduzione del giornalista di Famiglia Cristiana, Guglielmo Nardocci. Valerio Sbordoni, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio del Lazio, ha illustrato ai presenti l’esperienza ormai decennale di uno degli osservatori che, assieme a quello della Toscana, può definirsi tra i più ‘vecchi’ d’Italia: “L’Osservatorio del Lazio – ha precisato Sbordoni – è divenuto in questi anni di attività un braccio operativo delle Istituzioni laziali nell’ambito della salvaguardia ambientale e dello studio della biodiversità regionale”.
Alle docenti dell’Università degli Studi del Molise Anna Loy, Paola Fortini e Maria Iorizzi è toccato illustrare i risultati rielaborati dal monitoraggio della biodiversità in Molise mediante le esperienze dell’Osservatorio di Colli a Volturno finora effettuate. Girolamo Milano dell’Osservatorio Vesuviano della Sezione di Napoli (Istituto di Geofisica e Vulcanologia) ha, invece, relazionato sulla sismicità dell’area delle Mainarde e, più in generale, degli effetti subiti dalla biodiversità a seguito di fenomeni sismici o di disastri naturali.
A chiudere gli interventi dei relatori, Fabrizio Ferretti del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in Agricoltura che ha illustrato quali sono i possibili espedienti applicabili dall’uomo che deve necessariamente utilizzare per la propria sopravvivenza foreste, paesaggio e biodiversità, affinché nessuno di questi elementi venga danneggiato in maniera irreparabile: “Non è detto – ha chiarito Ferretti – che dobbiamo vietare necessariamente all’uomo di tagliare i boschi, ma esistono delle pratiche anche nel disboscamento che, qualora adottate, riescono a preservare il territorio. Di qui l’importanza delle azioni di un costante controllo e monitoraggio svolte dagli Osservatori della Biodiversità, le cui valutazioni possono fornire utili indirizzi, non solo alle Istituzioni preposte, ma anche alle comunità”.
L’organizzazione dell’evento è stata affidata al Moligal, il cui presidente Paolo Nuvoli ha inteso lanciare una mozione alla fine dell’incontro: “L’esito naturale di una giornata di lavori di così elevato spessore scientifico – ha asserito Nuvoli – è la necessità di ribadire con forza la volontà di rendere le attività dell’Osservatorio di Colli permanenti, estendendone le azioni fino ad abbracciare la gestione dell’intero territorio regionale. In Molise, abbiamo assolutamente bisogno di una Agenzia regionale che tuteli il nostro habitat naturale, la nostra flora e la nostra fauna. Occorre un’azione politica e di investimento delle risorse pubbliche più determinante rispetto a questo tipo di attività utili al territorio, all’ambiente e, di conseguenza, a ciascuno di noi”.
Tra le autorità presenti anche l’assessore regionale Filoteo Di Sandro, tra i maggiori sostenitori del progetto, il quale ha voluto illustrare il futuro dell’Osservatorio di Colli che punta a diventare regionale, proseguendo in maniera permanente le sue attività di ricerca. “Mi impegno personalmente – ha assicurato Di Sandro – a reperire finanziamenti per il prosieguo delle attività dell’Osservatorio”.