Già da qualche anno la Riserva Naturale del Torrente Callora in agro di Roccamandolfi è meta degli appassionati di torrentismo che muniti di corde, moschettoni, casco e muta si divertono ad attraversare e risalire uno degli affluenti del Biferno nel tratto che va dall’area poco al di sopra del castello di Roccamandolfi al ponte di San Bernardino.
Tuttavia, da qualche giorno la forra di Roccamandolfi ha acquistato maggior importanza a livello nazionale grazie alla certificazione che le è stata attribuita dal progetto Pro Canyon. Il progetto – promosso dall’Associazione Italiana Canyoning – si pone come obiettivi il riattrezzamento e il monitoraggio dei percorsi torrentistici. In pratica, la forra viene riattrezzata secondo i criteri di attrezzamento stabiliti dall'AIC (inox resinato o comunque inviolabile, doppio attacco, ecc.....) e soprattutto vengono opportunamente segnalati i sentieri di accesso e di uscita dalla stessa. Il segno addottato è il classico rettangolino bianco con dentro un bollo blu, uguale per tutti i percorsi naturalistici interessati dal progetto Pro-Canyon.
Pertanto, di concerto con il Comune del centro matesino, l’associazione “Campo base ONLUS” ha provveduto, nei giorni scorsi, ad attrezzare, “armare” in gergo tecnico, la gola del Callora, luogo già conosciuto dagli appassionati di torrentismo, oltre che meta suggestiva per gli amanti del trekking e della natura in genere.
Il progetto, che ha visto l’interessamento diretto dell’Associazione Nazionale Canyoning, oltre a rendere più sicura la discesa del torrente e conservarne integre le sue bellezze, contribuirà a conferire a un territorio di sicuro interesse naturalistico la visibilità che merita. Infatti, avere una certificazione da un’associazione nazionale del settore significa essere presenti su siti e riviste specializzate a cui gli appassionati di questa disciplina fanno riferimento.
Il torrentismo da circa 10 anni vede un progressivo incremento dei suoi praticanti, che, oltre a divertirsi, con la loro presenza rispettosa, aiutano a monitorare il territorio contribuendo di fatto anche alla sua salvaguardia. Favorire questa ed altre passioni, che ben si sposano con il territorio – fanno sapere dal comune di Roccamandolfi -, potrebbe essere uno dei modi per rendere la nostra Regione metà di un turismo di qualità, un turismo attento alle culture locali, quel turismo che nelle nostre realtà ricerca atmosfere e familiarità che nei grandi centri urbani sono ormai solo un ricordo sbiadito.