Cultura e spettacolo Venerdí 20 Maggio prossimo a Venafro. Un convegno che si preannuncia di notevole interesse e uno spettacolo teatrale positivo e piacevole che certamente replicherà il successo ottenuto nelle numerose città d’Italia dove è stato presentato.
Tema del convegno, che avrà inizio alle ore 17,00, è “Globalizzazione e identità: dal dialetto all’esperanto” e prevede, dopo i saluti del Sindaco di Venafro, Nicandro Cotugno, del Presidente della sezione di Venafro dell’Auser, Nicandro Silvestri, e di altre autorità, interventi di Amerigo Iannacone, Presidente dell’Associazione “Tri Steloj”, Maurizio Vitiello, Sociologo e critico d’arte, Renato Corsetti, Presidente della FEI, Federazione Esperantista Italiana. Al termine c’è lo spazio per un dibattito.
Alle ore 18,30, ci sarà la rappresentazione teatrale “Doktoro Esperanto - Una voce per il mondo”, di e con il giovane e bravissimo attore Mario Migliucci.
Le manifestazioni, organizzate dall’Auser, sezione di Venafro, e dal gruppo esperantista “Tri Steloj”, di San Vittore del Lazio, si avvale del patrocinio del Comune di Venafro, Assessorati alla Cultura e al Turismo, si terranno nella sede dell’Auser, Via A. De Bellis n. 2 (Via per Dentro). Sono aperte a tutti e l’ingresso è libero. Un’occasione da non perdere.
La pièce “Doktoro Esperanto” è liberamente tratto dal libro “Una voce per il mondo” del compianto scrittore abruzzese Vitaliano Lamberti.
Il Doktoro Esperanto, il Dottore che spera, è Ludwik Lejzer Zamenhof, l’iniziatore dell’esperanto, e questa è la sua storia. La storia di un uomo che vuole dare al mondo una voce unica, una voce umana, una voce con cui ognuno possa comunicare con chiunque con una lingua che è di tutti in generale perché non è di nessuno in particolare. Come un laborioso artigiano, il Doktoro Esperanto, fabbrica il suo strumento e lo offre a chiunque lo voglia adoperare.
Ludwik Lejzer Zamenhof (1859-1917), medico e geniale linguista polacco è universalmente noto proprio per aver fondato le basi della lingua ausiliaria internazionale. Il nome “Esperanto” deriva dallo pseudonimo, Doktoro Esperanto, con cui firmò la prima grammatica, un volumetto di 40 pagine in lingua russa, uscito nel 1887.